Intervista a Dino Falciola e Massimiliano Uberti di Oleodinamica Marchesini

Oleodinamica Marchesini, realtà italiana parte di OM Group con oltre 40 anni di esperienza nella produzione di componenti per l’oleodinamica, ha intrapreso negli anni un importante percorso di miglioramento Lean con risultati che, all’inizio del loro percorso, sembravano irraggiungibili.  

Questo cambiamento è stato reso possibile grazie all’intervento di due figure all’interno di Oleodinamica Marchesini: Dino Falciola (Amministratore Delegato), Massimiliano Uberti (Responsabile IT). 

 

In questa intervista, Dino e Massimiliano ci raccontano il percorso Lean di Oleodinamica Marchesini e come in pochi mesi siano riusciti a passare da una produzione Make to Stock a una produzione Make to Order 

 

Intervista a Dino Falciola e Massimiliano Uberti di Oleodinamica Marchesini

Dino, prima adottare KanbanBOX, qual era il livello di conoscenza del metodo Lean in azienda?

Da qualche anno avevamo avviato un percorso volto a diffondere la mentalità Lean in azienda, intesa come insieme di pratiche volte al coinvolgimento attivo delle persone per individuare ed eliminare tutti i muda [in giapponese “sprechi”], cioè le attività non a valore.  

 

In particolare, abbiamo investito in formazione, sia condividendo io in prima persona la mia esperienza e il mio approccio orientato al raggiungimento dei risultati, sia attraverso corsi Lean specifici per circa una quindicina di collaboratori.  

 

Ad di là di ciò, da qualche anno abbiamo impostato un sistema a kanban manuale in produzione, con etichette magnetiche e lavagne a kanban. Il sistema funzionava bene e la sua adozione ci aveva già permesso di ridurre lo stock di magazzino. 

Cosa vi ha portato a cercare altre soluzioni?

Il fatto che il sistema in atto non ci permetteva di conseguire i nostri obiettivi aziendali, di affinare il sistema. L’obiettivo primario era accorciare ulteriormente il tempo di attraversamento (Lead Time), che era comunque già buono, attraverso l’eliminazione degli sprechi e tramite una drastica riduzione delle scorte: per noi era una necessità impellente.  

Il kanban manuale ci aveva permesso di raggiungere un buon livello, ma non ci permetteva di andare oltre. Per esempio, questo è il ventottesimo mese consecutivo che diminuiamo lo stock, però nei tre mesi precedenti all’adozione di KanbanBOX ci eravamo bloccati, come fossimo arrivati al plafond del modello.  

 

Tra le ragioni di questo stallo vi erano diversi elementi, tra cui il fatto che il cartellino kanban era legato non alla singola scatola, ma a uno strato di pallet, circa 12 scatole. Questa scelta era utile per il controllo visuale delle scorte nonché adeguata alla gestione di alcuni codici, ma per altri generava ordini troppo grandi e volumi di scorta eccessivi.  

Poi il secondo e grosso limite del sistema era l’impossibilità di legare le fasi delle lavorazioni multiprocesso [molteplici lavorazioni in flusso], come la marcatura laser, che si muovevano secondo modalità differenti.  

Di conseguenza, la gestione della produzione risultava essere a Make to Stock e solo leggermente pull [tirata dalla domanda effettiva].  

Massimiliano, come avete trovato la soluzione adatta a rispondere alle vostre necessità?

Abbiamo svolto una software selection ricercando le informazioni online. Tra i tanti contenuti, mi sono imbattuto nella video-intervista di Mec-Track, (link video: https://www.youtube.com/watch?v=fdFdWbH-LMo) in cui l’azienda raccontava le difficoltà incontrate nella gestione della produzione e come le avessero risolte grazie a KanbanBOX

 

C’erano molte similitudini con la nostra realtà, in particolar modo la gestione delle lavorazioni multiprocessoDa lì ci siamo messi in contatto con KanbanBOX e abbiamo conosciuto Miriam, futura nostra referenteche ha risposto a tutte le nostre domande. La prima impressione è stata ottima, sia sotto il punto di vista delle funzionalità del software che delle persone che ci lavorano. Impressione confermata quando sono venuti in azienda a visitare lo stabilimento produttivo e a svolgere una Value Stream Mapping dei flussi.  

Massimiliano, essendo tu il responsabile IT, come hai vissuto l’adozione di un software esterno?

Come un’opportunità. Siamo un’azienda fortemente orientata al business, e consideriamo l’IT un elemento di servizio: se individuiamo un’opportunità capace di migliorare le performance aziendali, il nostro ruolo è supportare e abilitare il cambiamento. Ed è quello che abbiamo fatto.  

 

Ovviamente prima abbiamo controllato che avesse tutti i requisiti tecnici necessari, come il possesso della certificazione 27001 per la sicurezza delle informazioni, elemento fondamentale nella scelta dei software a cui affidarci. Inoltre, a una fiera avevo casualmente trovato l’IT manager di Mec-Track, quello dell’intervista, che mi ha dato conferme sull’affidabilità della piattaforma. 

 

Un altro aspetto importante era la possibilità di integrare il software con il nostro gestionale, in modo che gli ordini creati nell’ERP generassero automaticamente dei cartellini kanban di produzione in KanbanBOX, attivando di fatto tutto il processo per la lavorazione degli ordini.  

 

Oleodinamica Marchesini

Dino, quali altri requisiti doveva rispettare la soluzione cercata?

Facilità d’uso, interfaccia user-friendly e la possibilità di parametrarlo agevolmente [gestire la manutenzione del dimensionamento dei kanban].  

 

La soluzione rispondeva alle nostre esigenze, quindi l’abbiamo scelta ed esplorata. Inoltre, la struttura del pricing, con un abbonamento mensile, modulare e flessibile in base alle funzionalità adottate, si adattava molto alle nostre esigenze.  

Quindi la struttura di pricing con abbonamento mensile e modulare vi ha rassicurati?

Sì, ci ha dato sicurezza perché non volevamo assolutamente trovarci in una situazione di lock-in, cioè quella in cui ci si sente costretti ad utilizzare un software solo perché non si vuole mandare all’aria il grosso investimento iniziale, dato dal canone annuo e dal costo di implementazione. 

 

Con KanbanBOX, invece, l’investimento iniziale è stato proporzionato, mentre la struttura modulare del canone mensile, che cresce in base all’effettivo utilizzo del software, si è rivelata perfettamente in linea con le esigenze aziendali. Perché man mano che esploravamo KanbanBOX, scoprivamo nuove funzionalità che ci hanno permesso di utilizzare il software molto di più del previsto, con un costo sì incrementale, ma ampiamente ripagato dai vantaggi ottenuti. Il beneficio è stato stratosfericamente più ampio.   

Massimiliano, cosa ci puoi dire del processo di implementazione di KanbanBOX in Oleodinamica Marchesini?

La fase di implementazione è stata veloce, un’attività snella. A questo ha contribuito il fatto che ci siamo trovati bene con le persone di KanbanBOX che sono venute in azienda a implementare il software e a spiegare il suo funzionamento pratico agli operatori.  

 

Ma a fare la differenza è stata la nostra voglia di fare. Durante le diverse fasi di implementazione, ci siamo sempre fissati obiettivi interni molto ambiziosi sul numero di articoli, processi e flussi da integrare al nuovo sistema. Tutti raggiunti un passo dopo l’altro, con “cortese sollecitudine”. Una volta realizzati i risultati, abbiamo messo il turbo. In un mese e mezzo abbiamo applicato il software a tutti gli alto-rotanti. Poi abbiamo esteso l’utilizzo del software ad altri codici, come i basso-rotanti, abbiamo impostato l’integrazione con il gestionale, implementato i kanban multiprocesso e infine scoperto i vantaggi degli ordini Synchro [per la gestione degli ordini chiusi]. 

 

Questi ultimi in particolare ci hanno permesso di ragionare su aspetti e impostare modalità di lavoro che sei mesi fa non erano nemmeno ipotizzabili. Infatti, siamo passati da una produzione Make to Stock a una produzione Make to Order, o Assemble to Order. 

 

Se penso a quanta strada abbiamo fatto in così pochi mesi mi viene da sorridere. Certo, i nostri obiettivi ambiziosi ci spingono a continuare in questa direzione, ma ogni tanto mi fermo e dico a Dino: “Guarda cosa siamo stati in grado di fare, guarda che progressi, guarda che risultati!” 

 

Oleodinamica Marchesini

Dino, confermi che la scoperta degli ordini Synchro è stato il punto di svolta?

Assolutamente sì. Gli ordini Synchro sono una funzionalità che abbiamo esplorato in un secondo momento, ma che si è rivelata fondamentale per arrivare dove siamo oggi. 

Inizialmente li abbiamo utilizzati per gestire in logica pull gli ordini occasionali, poi abbiamo capito che potevamo applicarli a molti altri materiali, accelerando la transizione verso un modello produttivo Make to Order, quasi puro. 

 

La cosa interessante è che non era questo l’obiettivo iniziale: siamo partiti con l’idea di digitalizzare i flussi kanban, ma man mano che scoprivamo le potenzialità del software ci siamo resi conto che potevamo spingerci oltre, verso un sistema produttivo completamente tirato dalla domanda… e l’abbiamo fatto. 

  

i risultati parlano da sé: quando avevamo il kanban manuale, per gestire il nostro articolo più alto-rotante avevamo uno stock composto da 12 pallet con 50 scatole, quindi circa 600 scatole. Con il passaggio a KanbanBOX, pensavo saremmo riusciti a scendere a massimo 200 scatole. Puoi quindi immaginare la mia soddisfazione quando le quantità sono scese ben al di sotto di quel valore: prima a 93, poi a 14. Presto arriveremo a sole 2 scatole. 

 

Produciamo quanto prima, ma oggi le altre centinaia di scatole vengono spedite direttamente ai clienti appena assemblate, eliminando completamente o quasi la fase di stoccaggio. 

L’unico rimpianto che ho da quando abbiamo adottato il software è il non aver fatto foto al magazzino 6 mesi fa, perché adesso è completamente diverso.

Siete soddisfatti dei risultati ottenuti dall’adozione del software?

Assolutamente sì. Abbiamo ridotto il Lead Time di ben 7 giorni lavorativi, nonostante già prima fosse molto buono. Consegnavamo al massimo entro 3 settimane.  

Abbiamo ridotto di un milione di euro il valore dello stock in magazzino, riuscendo ora a gestire circa metà del fatturato nello spazio prima dedicato a ospitare le scorte del solo articolo più ad alta rotazione.  

Abbiamo aumentato la rotazione annua del magazzino di un bel +1,5, con l’obiettivo di arrivare a 8 rotazioni entro fine anno, a 10 entro la fine del primo quadrimestre dell’anno successivo, a 12 nel medio periodo.  

 

Perché vedi, prima di KanbanBOX eravamo già proiettati al miglioramento Lean, ma ci mancavano gli strumenti per esplorare tutto il nostro potenziale. Ora invece abbiamo tra le mani uno strumento abilitante, che ci permette di liberarlo completamente. 

 

Era come se l’azienda fosse una bottiglia di Champagne pronta a esplodere, trattenuta solo dalla gabbietta. KanbanBOX è stato ciò che l’ha rimossa, permettendo finalmente al tappo di saltare e all’energia dell’organizzazione di liberarsi completamente. 

Produciamo quanto prima, ma oggi le altre centinaia di scatole vengono spedite direttamente ai clienti appena assemblate, eliminando completamente o quasi la fase di stoccaggio. 

L’unico rimpianto che ho da quando abbiamo adottato il software è il non aver fatto foto al magazzino 6 mesi fa, perché adesso è completamente diverso.

Come hanno accolto l’introduzione del software gli operatori di produzione?

Bene, perché hanno capito che era un passo ulteriore verso il miglioramento continuo, percorso iniziato anni fa con il kanban manuale. Quindi non abbiamo riscontrato alcun tipo di resistenza.  

Anzi, la nuova operatività ha portato importanti cambiamenti di cui hanno beneficiato direttamente gli operatori, come l’aver quasi eliminato le attività di picking.  

 

È esemplare il fatto che qualche tempo fa, quando ancora non avevamo adottato KanbanBOX per la gestione dei basso-rotanti, la responsabile di quel reparto mi ha fermato in produzione e mi ha chiesto “Ma quand’è che partiamo anche da noi con questo strumento?”. Al che ho capito che era proprio un desiderio, una richiesta degli operatori. Le ho risposto “Ok, partiamo anche per i basso-rotanti”.  

Produciamo quanto prima, ma oggi le altre centinaia di scatole vengono spedite direttamente ai clienti appena assemblate, eliminando completamente o quasi la fase di stoccaggio. 

 

L’unico rimpianto che ho da quando abbiamo adottato il software è il non aver fatto foto al magazzino 6 mesi fa, perché adesso è completamente diverso.

Massimiliano, anche tu hai avuto questa impressione?

Sì, il passaggio a KanbanBOX è stato percepito come un vantaggio, come un sistema che migliorava il modo di lavorare. 

 

E i risultati hanno confermato questa impressione. Penso che se per qualche motivo gli dovessi dire che dobbiamo tornare al kanban manuale, farebbero sciopero!  

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